• Catalogo dell’Arte Moderna | C.A.M. Editoriale Giorgio Mondadori |Pagina finalisti Premio Arte 2022  | https://www.facebook.com/photo?fbid=594021616060968&set=pcb.594021946060935 
  • ARTE Cairo Editore | Novembre 2022 n.591 | pag. 52 |articolo premiati e finalisti Premio Arte esposti a Palazzo reale (MI) (sez. fotografia)

    https://www.facebook.com/photo/?fbid=572574444872352&set=a.72728995351

  • ARTE Cairo Editore | Giugno 2022 n.586 | articolo finalisti Premio Arte (sez. fotografia)

  • La mostra nasce dall’intuizione drammatica e amorevole di Cristina al cospetto dei “letti di dolore” dei propri genitori. Ogni piega, ogni gualcitura delle lenzuola, narra di notti agitate, spesso insonni. Questo racconto per immagini, irripetibile nella sua crudezza, non può essere ignorato, anzi, va in qualche modo salvato e protetto. Con pazienza e dedizione Cristina ha ritratto i segni lasciati su quelle sindoni quotidiane, perché ci narrino delle sofferenze del corpo, pur evitandone la raffigurazione, un’assenza/presenza pregnante, resa ancor più drammatica dal chiaroscuro, tratteggiato minuziosamente a matita. Un modo di indagare le vicende umane dando voce agli oggetti personali, come ne “I gingilli indiscreti” di Diderot. Gli evocativi e coinvolgenti disegni di Cristina Iotti diventano testimonianza di sofferenza ed amore, un modo per non dimenticare e conferire nuova linfa al concetto stesso di realismo.   
    Carlo Micheli ( per la mostra “L’ombra del corpo”), 2022
  • Abbiamo avuto modo negli anni di apprezzare il connubio tra la delicatezza del suo tratto e la soavità nel porsi. I suoi profili e le nuche di donna, poi gli abiti e i pizzi eseguiti magistralmente, quelle magiche icone di tenerezza immaginifica,  nonché fiori che esplodono di colori alle pareti. Cristina è musa tra le matite, strumenti a lei cari, dove sa cogliere la giusta combinazione di ombre e sentimenti. Ora la sua maturità artistica abbraccia quella poesia sempre armoniosa, ma più profonda e tragica, nel cogliere tra le pieghe delle lenzuola,  l’ombra dei corpi sofferenti del padre e della madre, nei loro letti disfatti fotografati  al mattino. Con  sensibilità e maestria  ha saputo immortalare, attraverso chiaroscuri eseguiti con pazienza e devozione, queste ombre sudate e tormentate dei suoi genitori. Le lenzuola  come sudari, prendono la forma di ogni movimento sofferto, quando alzarsi è tortura dopo una notte passata tra i dolori delle membra, senza più futuro. Oggi ci avvolgono tutte queste nicchie appese come icone di un percorso, di un diario,  in cui  speranza  e vissuto riempiono lo scrigno della nostra memoria. Cristina non ha sospeso solo ombre, ma vive presenze che, attraverso le sue matite, hanno ripreso un diverso cammino, in ogni sua opera ne sentiamo il respiro e il calore. Lasciamoci avvolgere dal suo  tratto personale  coinvolgente e nostalgico, noi e lei accomunati in una simbiosi visiva e  sensoriale. Con tenerezza sentiremo l’impulso di aggiustare metaforicamente una piega di lenzuolo  o sistemare il pigiama in questi letti che tutti  ora osserveremo e accarezzeremo con animo e sguardo meno distratto. Cristina è riuscita a coniugare l’amore con l’arte perché sa parlare dal profondo del proprio io.
    Anita Peterle ( presentazione mostra “L’ombra del corpo”), 2021
  • Catalogo “Grandes Pintores del realismo international en 20×20” con la collaborazione del Museo Meam (Barcellona)
  • Resto del Carlino | 29 dic. 2021 | art . inaugurazione mostra ‘L’ombra del corpo’ 
  • Rivista ARTE ,Cairo Editore |Articolo semifinalisti Premio Arte 2021 (sez. fotografia)
  • Catalogo “Artistiche-L’emozione femminile nelle arti”|Assemblea legislativa Emilia Romagna
  • Catalogo ModPortrait Edizione Speciale 2020 | Galleria Artelibre
  • Catalogo  yearbook  ARTE Y Libertad XV | Galleria Artelibre
  • Catalogo “Tu mejor Pintura – Your best painting” | Galleria ARTELIBRE
  • Cristina Iotti conduce la propria ricerca sul piano di una semplicità apparente, realizzando con maestria vere e proprie icone di femminilità, incentrate su attributi esteriori (pizzi, fiori, abiti ricamati, mani dalle lunghe unghie curatissime). Ma si tratta di particolari, di parti del corpo, mentre il volto non compare mai, cosicchè la figura, irriconoscibile, diviene archetipo di una femminilità senza tempo, tutta delicatezza, eleganza, leggerezza
    Carlo Micheli (testo per Figurabilia), 2020
  • Catalogo  yearbook  ARTE Y Libertad XIV | Galleria Artelibre
  •  Catalogo “20 años, en 20×20” | Galleria Artelibre
  • Catalogo  yearbook  ARTE Y Libertad XIII | Galleria Artelibre
  • MATITE COLORATE

Matite colorate stese in attesa
d’un tocco soave come amante
piccolo gesto sceglie l’armonia
piccolo segno crea la magia

Fata certosina tessi l’ordito
giocando con le dita lievi.
Vorrei anche io svelata
tanta beltà simbiotica

Matite colorate, alcune consunte
parlano e sanno d’essere molto di più
se solo tu le sfiorerai per sceglierne una
a farne creatura senza tempo, evanescente

Quel tocco e quel colore ammirato da me
che sono parole arcobaleno
solo parole e versi e sogni da poeta
sorpresi stasera di essere volati così in alto

Anita Peterle

interview on Heroine’s Journey:/https://theheroinejourney2016.wordpress.com/2018/07/17/the-heroines-journey-of-cristina-iotti/

Colored Pencil Magazine February 2018 issue. Tutorial article “Lace&Tulips” pag 6,7,8,9

“To the point” | June 2017 | Colored pencils Society of America Magazine | page 27 Explore this 13 selected artworks article and page35 Artspectation 2017-2018 presentation

“To the point” | January 2017 | Colored pencils Society of America Magazine | page 44 | ArtSpectation winners article

articolo mostra collettiva TWELVE | Gazzetta di Reggio | 02 dicembre 2016

I CAMEI di CRISTINA IOTTI

Le freschezze ritrovate nei primi albeggi distratti da un sorriso garbo quanto puro incontro d’una luce manipola segreti custoditi d’intimo contatto. Cristina Iotti inscrive il dialogo fiorito, accento d’appena ombro spasmo vanifico dal quel sorso lucente, come tiepido risveglio nella quiete di congiunte distanze. L’autrice traccia, vela, imbastisce l’apparato tonale delle misure; un respiro lento, intenso, profondo, radica del sentire salire la luce. Camei di primavere rugie destano sorprese di compiute attese, quelle delle ore rapite allo scorrere confuso per restare significa risposta d’una sponda desidera soglia da raggiungere per l’ebbro calice disseto, nel miracolo d’innocente palmo romantico. Il grigio è bianco.

Riccardo Melotti 15/11/2016

articolo mostra 10marzo46| Diecimarzo 46 di Nicla Ferrari, “Il Giornale di Reggio”, 8 ottobre 2016, p. 24.

articolo mostra 10marzo46| “DieciMarzo46” a 70 anni dal voto, Gazzetta di Reggio, 7 ottobre 2016, p. 22.

articolo mostra 10marzo46 | Viva le donne!, Reporter, anno 29, n. 39, dal 7 al 13 ottobre 2016, p. 4.

This breathtaking piece appears to be incomplete but is so perfectly complete. The flower and stem are the focal point supported by the exquisitely rendered hands positioned against a background of an intricately drawn lace dress. The identity of the model is unimportant to this statement. The title Life #10 indicates a symbolic attachment to the composition. I am left curious to view her compositions Life #1-9. I chose this as Best of Show because of its fusion of drawing skill, composition, symbolism and mysteryJEFFREY BAISDEN Judge of ArtSpectations 2016-2017 

DRAW Portrait in colored Pencil -Ann Kullberg edition  – http://annkullberg.com/collections/books-more/products/portrait-book

Gazzetta di Modena 24-12-2015 – articolo mostra #circle_of_life

Catalogo mostra #circle_of_life | Tiziana Severi Arte Contemporanea

intervista di Giulia del Cappellano per Arte Officina

catalogo  yearbook  ARTE Y LIBERTAD  X , Galleria Artelibre

“Strokes of Genius 7: The Best of Drawing”; Depth, Dimension, and Space (North Light Books, 2015)  http://goo.gl/UZhKuC

“…Cristina Iotti racconta l’assenza. L’assenza di un corpo. Di una persona. Di un volto. Di un nome. Nei suoi disegni, che si contraddistinguono per la tecnica minuziosa e delicata, sparisce la figura e ciò che rimane non sono che una gruccia di legno, abiti vuoti, carte da parati. L’artista raffigura vecchi vestiti, appartenuti a lei stessa, o abitati da altri. Abiti colmi di ricordi. Presenze incerte, sospese, fluttuanti. Dense di malinconia.”…     Melissa Magnani  tratto dall’articolo: ” TISSUE: quando il tessuto racconta storie“-rivista on line ART incontro

“…Cristina Iotti toglie infine la figura per lasciare soltanto l’abito – descritto con una tecnica periziosa e virtuosistica abbinata alla delicatezza delle matite colorate – emblema di fattore estetico ma anche luogo del ricordo.  Non a caso quelli che raffigura sono tutti vestiti che le appartengono legati a momenti trascorsi, che compaiono come luoghi dove l’aspetto mnemonico personale va ad imporsi . L’autrice intende suggerire una suggestione con la stessa sospensione degli abiti stessi che non vengono mai indossati ma soltanto appesi, e sembrano quasi prendere la forma di chi li ha in un certo senso “abitati” dando loro la parola attraverso i movimenti del corpo. Svuotati di tutto il loro peso e dell ingombro delle membra, illuminati come improbabili attori teatrali, poichè la figura non è quasi mai volutamente rappresentata, sono come esseri fluttuanti e velatamente malinconici che aleggiando in uno spazio emozionale atemporale e indefinito, fatto di textures e carta da parati, pizzi e volants, impongono un’assenza che rappresenta una pregnante e definita presenza…”

Francesca Baboni (dal testo di presentazione in catalogo della mostra TISSUE – Corte ospitale, Rubiera (RE) – sett . 2014

( …) E fuori dal tempo appaiono anche le fanciulle di Cristina Iotti, quasi dei ricami a matita e pastello che ci raccontano, tra merletti e arabeschi di sbalorditiva precisione, il piccolo dramma tutto femminile della scelta dell’abito.(…)   Alessandra Redaelli, dal testo di presentazione della mostra  “Femminile, plurale – Lo sguardo sul mondo” Galleria Biffi Arte, Piacenza

– Gazzetta di Reggio 10/01/2014

– Gazzetta di Reggio 03/01/2014

“PER VOCE CREATIVA” INTERVISTA DI GIOVANNA LACEDRA PER ELLEPOURART

Matite colorate su carta in luogo di pasta cromatica su tela. Eppure l’effetto realistico risulta spiazzante. Sì, perché Cristina Iotti è una delle poche artiste italiane in grado di innalzare una tecnica grafica a vera e proprio strumento dell’arte, ottenendo effetti di un pittoricismo straordinario pur nella messa in pagina essenziale delle sue composizioni, che constano prevalentemente di uno o due soggetti, ritratti soprattutto in primo piano o a mezzo busto.

Grafite e matite colorate vengono adoperate con maestria neorinascimentale e lenticolare virtuosismo, per tratteggiare l’anima e svelare sfumature emozionali. Indagando la figura nei dettagli anatomici e fisiognomici come anche in quelli espressivi, per operare una sorta di indagine psicologica (che mi riporta ai ritratti di Antonello Da Messina), fino a svelarci, di opera in opera, una esclusiva geografia della psiche femminile

Anche quando si presentano ritratte di spalle, le giovani donne disegnate dalla Iotti sembrano invitarci a seguirle nel loro viaggio esistenziale. Sottilmente e sottovoce. Stagliandosi su sfondi che sembrano trasporle in una dimensione di quiete naturale: tappeti di foglie, ricami floreali. Un immaginaria foresta di sogni. Il bosco delle fate. Colori e forme con cui raccontare la poesia ed il coraggio di essere donna(…)

Giovanna Lacedra – tratto dall’intervista per Ellepourart

Ann Kullberg CP Treasures Volume II http://annkullberg.com/ https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10153583866490352&set=a.72728995351.153967.42822435351&type=1&theater

“Un altro viaggio” -Andrea Guastella pag 125 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10153583864765352&set=a.72728995351.153967.42822435351&type=1&the ater

ARTE Mondadori – ottobre 2013 N°482 -rubrica FLASH a cura di Nicoletta Cobolli Gigli – pag 151

article of Pencil Art Society A PAS-SING GLANCE

written by Erica Walker, Vice President, Education Chair of Pencil Art Society (Canada)

Le ragazze di Cristina sono l’ essenza della femminilità. Ragazze spesso solitarie e silenziose, immerse nei loro pensieri; altre volte in coppia, impacciate, sfuggenti o impertinenti, talvolta. Sono giovani e probabilmente molto carine, anche quando possiamo soltanto intuirlo, osservandole di spalle, nude e sensuali o immaginarle, seminascoste da un candido velo trasparente che ne ricopre parzialmente i lineamenti. Sono donne del nostro tempo, donne attualissime, anche se si mostrano con una certa ritrosia, nascondendosi, confondendosi, quasi rifugiandosi nel delicato intreccio dello sfondo, per sfuggire a sguardi probabilmente indiscreti. (…)

Paolo Infossi dal testo di presentazione in catalogo della collettiva “Le signore del tempo” Spazio aperto, SaluzzoArte 2013 -Fondazione Amelto Bertoni, Saluzzo

-(…) Emila Sirakova, Cristina Iotti, Claudia Leporatti sono muse votate alla bellezza, al paziente declinare di sentimenti e gesti segreti e preziosi: operano con la forza ed il mistero della seduzione visiva. (…) – Stefano Gagliardi ,tratto dalla presentazione in catalogo della mostra “MUSE”, Galleria Gagliardi, S.Gimignano

– Cristina, invece, con A New Day rappresenta la dimensione elegiaca dell’Uomo.

Lo stupore dinanzi al mondo e alla sua bellezza, temperato dalla malinconia che tutto andrà perduto.

Ma il Tempo, nella sua crudeltà, non potrà mai sottrarci il ricordo di ciò che abbiamo amato.

articolo di Alessio Brugnoli

– Rivista on line Ipazia ottobre-dicembre 2012 – pag 24-25-26-27 Download pdf

– Resto del Carlino – allegato “Sassuolo&zona ceramiche”- 5/10/2012 – pag 2-3 Download pdf

– (…) e Cristina Iotti portano invece avanti una ricerca sulla femminilità e sulla maternità. (…) Cristina Iotti toglie ogni orpello, lasciando soltanto lo sfondo decorativo paesaggistico alle sue ragazze scarnificate e nude. Volti e corpi ieratici diventano fulcro di una femminilità assertiva e dialogante, che gravita universalmente attorno a una natura che si presenta come un moderno paradiso terrestre, formato da piccoli e raffinatissimi microcosmi modulati con l’effetto di un ricamo punto e croce… (…)

Francesca Baboni Tratto dal testo di presentazione della mostra collettiva ICONICA – Galleria Rezarte (RE)

– artista del mese ottobre 2012 Colored Pencil Magazine- Featured artist october 2012 issue – Copertina + pag 10-11- 12-13 http://coloredpencilmag.com/ http://www.magcloud.com/browse/issue/441629 (pag. rivista 10-11) (pag. rivista 12-13)

“Tutti i successi dei nostri ragazzi vincenti” di Alessandra Redaelli ARTE Mondadori – Cairo editore – N. 466 giugno 2012 , pag. 71 (pagina rivista)

Cristina Iotti – Della grazia e femminilità – di Giovanni Magnani. Sovente sono le mostre d’arte che offrono opportunità d’incontro con artisti e artiste interessanti, i cui elaborati si prestano per essere presi in considerazione per la pubblicazione.. Le copertine di Ratio offrono opportunamente il destro a queste occasioni, quindi, la redazione pone all’attenzione degli estimatori del mensile sempre nuovi nomi propositivi. Questa uscita di maggio è dedicata ad un’artista modenese, Cristina Iotti, pittrice di Sassuolo dove vive e lavora, autrice di opere di straordinaria grazia e raffinatezza . Diplomata allo I.E.D. di Milano (scuola di Illustrazione), da più di un decennio è attiva nel mondo dell’arte in Italia e all’estero, dove ha conseguito e consegue significativi riconoscimenti; tra questi: Primo premio sezione grafica Arte Mondadori 2007 e 2008 – Premio Speciale Faber-castell 2007; nel 2008 figura tra i 30 artisti più rappresentativi della 23a Edizione del Premio Agazzi; è presente in una collettiva alla Main hall del palazzo del Consiglio d’Europa a Strasburgo; dal 2008 collabora con la Costa Crociere che le commissiona diverse opere per le suites e gli spazi comuni delle navi “Luminosa” “Deliziosa” “Fascinosa”; figura, infine, in importanti pubblicazioni, rassegne e gallerie. L’artista, che ama ritrarre teste femminili e raffigurare giovani donne, “le ritaglia – così ha scritto recentemente Giuliana Mazzola – su eleganti fondi arabescati, arazzi, tessuti con la lievità della matita colorata che isolano nello spazio e nel tempo le sue figure”. E’ sorprendente, infatti, come la Iotti, avvalendosi di una tecnica antica e solo apparentemente semplice quale può sembrare l’uso delle matite e dei pastelli, riesca a rendere i suoi lavori così attuali, lievi appunto, così vivi e accattivanti. La facoltà ideativi dell’artista si realizza e si definisce consapevolmente mediante un fare grafico individuale, prezioso, frutto di un esercizio e di una applicazione rigorosa e costante. L’artista nei suoi fogli che poi applica supporti rigidi, esalta la femminilità non solo con elementi – fiori, nastri, bijoux – squisitamente di donna ma, soprattutto con la morbidezza dei chiaroscuri, delle delicate, diafane intonazioni cromatiche, dalle posture attentamente studiate e della, potremmo dire, aurea armonica ripartizione compositiva, a tratti anche dal taglio fotografico. Opere grafico – pittoriche, quelle della Iotti, che presuppongono da parte dell’artista uno studio attendo del mirabile patrimonio disegnativo dell’antichità, dal quale trae insegnamenti indubbiamente funzionali ai suoi lavori. Le figure della Iotti sono creature vive, delicate come la luce che le sfiora e l’aria che lambisce e muove, a tratti, il crine filiforme. L’immagine di copertina è significativa del grado e della particolarità del genere che le opere dell’artista esprimono. Singolari, lirici pure i titoli creati a coronamento dell’opera compiuta.
Testo di Giovanni Magnani tratto dal mensile Ratio – numero 5 – 2012 (pag. rivista)

Le ragazze di Cristina Iotti sono spesso solitarie, immerse nei loro pensieri, all’ interno di ambienti finemente decorati con carta da parati. Sono probabilmente molto belle e sensuali, anche quando possiamo ammirarle soltanto di profilo o di schiena, mentre una morbida luce ridisegna i contorni dei capelli, la coda di cavallo, i riccioli oppure una cascata di capelli lisci e fluenti sulle spalle. Ma anche e sue ragazze mostrano i segni di un’evoluzione ,di un cambiamento.

Paolo Infossi – tratto dal testo di presentazione della mostra “Donne,solo e semplicemente donne” Spazio aperto, SaluzzoArte 2012

Intervista Mensile BLOQ – anno IV n.19 novembre 2011 pag 31

Glimpse EZine – pag. 20-21 http://issuu.com/glimpse/docs/blu

“PREMIO ARTE – Tutti i successi dei nostri ragazzi” – ARTE Mondadori aprile 2011 pag – 47-48 (pag. rivista)

“A brescia indagine sulla donna”– Una femminilità fuori dagli schemi è il tema di “Crisalidi-involucri femminili” a Brescia da Entroterra. Troppo timide per mostrare il volto le ragazze disegnate a matita colorata da Cristina Iotti rivelano allo spettatore solo un accenno di proflilo stagliato su uno sfondo floreale.

ARTE Mondadori – marzo 2011 pag 163 (pag. rivista)

Sul corpo (e l’anima) delle donne – di Alessandra Redaelli E’ un momento storico complesso, questo, per parlare di donne. Sfogliando i giornali ci si trova davanti un panorama desolante. Si viene presi d’assalto da eserciti di ragazzette che come unica dote possiedono un musetto gradevole e un bel paio di gambe, ma che fissano spavalde lo spettatore atteggiandosi a icone di stile, a modelli di ruolo, così penosamente impacchettate in abitini strizzati, issate su tacchi da passeggiatrici, ornate da accessori ipertrofici e griffati. Una risata sguaiata ha seppellito anni di battaglie femministe, cortei e rivendicazioni. E noi, generazione di mezzo, ci ritroviamo oggi spaesate, in bilico tra madri barricadere e figlie preadolescenti pericolosamente glamour e bamboleggianti; le madri a cui rubavamo l’ultimo numero di Amica per leggere di nascosto la rubrica delle lettere di Barbara Alberti e le figlie che ci rubano i cosmetici per assomigliare alla velina di turno. Così diventa terribilmente complicato, oggi, pensare a una mostra sulla donna. Quale donna, prima di tutto? Crisalidi, involucri femminili è una riflessione che dal corpo, l’involucro, scende alle profondità dell’anima della donna. Una donna timida, forse spaventata dal momento che si trova a vivere è quella che ci offre solo un accenno di profilo nei lavori di Cristina Iotti. Sono attualissime, le ragazze di Cristina, in jeans e camicette alla moda. Ma nascondono un’anima antica, senza tempo, in quel loro negarsi a uno sguardo diretto, troppo indiscreto, nel rifugiarsi contro quegli sfondi floreali fino a mimetizzarsi in essi. Una mimesi in divenire, appena percettibile, che si rivela nel proseguire leggero della decorazione, come un tatuaggio, sulla pelle. Cristina Iotti è una virtuosa del disegno. Nell’uso delle matite colorate ha raggiunto, in questi anni, un’abilità tale da lasciare sbalorditi. I dettagli dei capelli, le ciocche morbide che sfuggono alle acconciature complicate, sono rese con precisione fotografica. Così come la grana della pelle, il suo leggerissimo cambiare di colore su una schiena nuda, costretta da una spallina sottile. Nel tempo le sue ragazze sono cambiate. Prima erano corpi senza volto persi su sfondi neutri, a volte addirittura vuoti, quasi un nulla fluttuante. Pian piano si sono definite le teste. Rigorosamente voltate, però, a negare il viso per concedere solo la nuca. Oggi le ragazze stanno cominciando a osare di più. Qualcuna si mostra, anche se solo la fronte è in primo piano e gli occhi restano esclusi, abbassati. Qualcun’altra concede uno scorcio del viso e guarda fuori campo. Solo una alza decisa lo sguardo verso lo spettatore. Ma non è autentica sicurezza, la sua. Piuttosto una provocazione, un azzardo. Lo testimoniano il sorriso obliquo, vagamente strafottente, e il ciuffo ribelle in piedi sulla fronte. (…)

Alessandra Redaelli Dal testo in catalogo della mostra “Crisalidi – involucri femminili” Galleria ENTROTERRA, Brescia

… (…) Cristina Iotti continua con la sua coerente ricerca di lirica cromatica con alcune nuovissime opere inedite, ritraendo giovani teste femminili ritagliate su eleganti fondi arabescati, arazzi tessuti con la lievità della matita colorata che isolano nello spazio e nel tempo le sue figure. Le ragazze della Iotti sono esseri lontani che però ci tengono stretti alla loro essenza tramite oggetti molto personali e quotidiani, come un fermaglio per i capelli o un paio di orecchini, o con gesti e sguardi diretti, dettagli intimi che sporgono dalla carta per farsi presenti a noi nella loro immediatezza. Dalle matite di Cristina Iotti, emergono figure femminili cariche di realtà, per cui viene mostrata una certa empatia, volti facenti parte dell’ esperienza quotidiana e della sfera personale e affettiva dell’artista. I suoi personaggi sono colti e ritratti spesso di spalle, raramente in maniera frontale, quasi a farci entrare nel loro mondo senza far rumore, in seconda fila, così da consentirci di coglierle nel loro stato di riflessione e di assortimento. Uno stile terso con una spazio ben organizzato, dove lo stato d’animo delle donne raffigurate presagisce un processo di trasformazione interiore per passare da una vecchia identità a una nuova, con consapevolezza e determinazione. (…)

Giuliana Mazzola Dal testo di presentazione della mostra “Crisalidi-involucri femminili” Galleria ENTROTERRA, Brescia

“Arte a bordo – la collezione in viaggio Costa Crociere” – Skira Editore a cura dMartina Corgnati – pag. 135 “La raffinata pittrice modenese ( è nata a Sassuolo, uno dei centri della ceramica italiana) disegna e dipinge con tecniche che richiedono un’esecuzione meticolosa e lenta,in contrasto con la velocità che caratterizza il nostro stile di vita contemporaneo. Matite e matite colorate le servono a ottenere effetti fotografici e quasi iperrealisti. Protagoniste dei suoi quadri sono grandi donne, ritratte quasi sempre di spalle, persone comuni che nei gesti quotidiani e in particolari colti dall’artista lasciano emergere la loro personalità in alcuni degli aspetti più intimi. Sono così le fanciulle collocate nelle suites standard di Costa Luminosa pensose ed eleganti, ci nascondono il loro volto. New Venus invece, sullo scalone di poppa, è eseguito a grafite, matite colorate e china su tavola: un attimo di quotidianità che si riflette nell’ ideale eterno di bellezza. L’artista ritorna a bordo di Costa Deliziosa, partecipando al progetto decorativo a più mani che interessa lo scalone di prua, L’Eterno femminino. La bagnante di Ingres si rispecchia letteralmente in una bagnante contemporanea che le è speculare, tra cornici ovali iperdecorate e broccati rococò. Il passato ritorna nelle forme aggiornate del presente. (Martina Corgnati) (pag. libro)

Potpourrimensile. N. 20 dicembre 2010 – rivista mensile on line di fotografia, arte e cultura Articolo “Sguardo di donna” di Emanuela Cinà – pag 92-93 ,94-95 http://www.potpourrimensile.com

I disegni di Cristina Iotti ci raccontano di un simbolismo contemporaneo minuzioso e sapiente narrato attraverso una mano d’artista e un cuore di donna. I suoi lavori godono di un’unica dislocazione dimensionale quando il soggetto è immerso in un fondo vintage, una carta da parati ricca di curvature e sfumature frutto della fantasia poetica dell’artista di Sassuolo. Le sue donne sono personaggi solitari e mai agglomerati di persone, le sue ragazze ci mostrano spalle suadenti e capelli che sono tattili, perfetti, incredibilmente veri, da seguire come il Pollicino sognante di Rimbaud che “sgrana rime” per ritrovare la casa paterna. La somma delle sue opere impone lo strapotere del linguaggio come luogo d’identità che confluisce in un pensiero che è strappo inteso non come banale lacerazione bensì come traccia, cicatrice, segno indelebile. Cristina Iotti con le sue donne solitarie ed enigmatiche, sensuali e poetiche, invocanti un rapporto o sfuggenti nella paura di una contaminazione incerta, dissemina segni e simboli, traccia degli alfabeti che comprimono storie e racconti, impastano insieme geografie distanti alle quali, nel tempo, si aggiungono componenti grammaticali trasversali. Le matite colorate in mano a questa artista raffinata riescono ad unire la classicità della scuola novecentesca ad un inciampo determinato da posture, segmenti, trasversalità e codice personale che la pongono in una contemporaneità assoluta della quale la Iotti è indiscussa e squisita protagonista.

Martina Cavallarin (dalla presentazione della mostra personale “Lo sguardo altrove” – Scatolabianca project room @ Galleria della Cornici – Lido di Venezia – Novembre 2010)

…e ancora le enigmatiche e atemporali fanciulle di spalle di Cristina Iotti, a contrasto con il fondo arabescato dell’opera, sembrano sottrarsi allo sguardo indagatore dello spettatore.

Chiara Canali (dal testo in catalogo della mostra Metropolitan Baby, galleria Previtali, Milano – Nov. 2010 )

Usa invece le matite colorate Cristina Iotti per disegni dal taglio fotografico e dalla tecnica raffinatissima. Le sue adolescenti ci mostrano le spalle, vediamo solo il retro dei loro abiti, l’acconciatura dei capelli, i fermagli delle collane. Dettagli colti con cura e precisione, che riflettono il lato intimo e poetico.

Emma Gravagnuolo (dal testo in catalogo della mostra Metropolitan Baby, galleria Previtali, Milano – Nov. 2010 )

Con la matita colorata, che usa con precisione sbalorditiva, Iotti racconta le atmosfere sognanti dell’adolescenza; elegantissimi,decorativi, i suoi disegni sono intrisi di una profonda malinconia.

Alessandra Redaelli (dal testo in catalogo della mostra Metropolitan Baby, galleria Previtali, Milano – Nov. 2010 )

I colori e i ritratti di Cristina Iotti – Intervista sul mensile DUEMILA, mensile di informazione culturale del Nord-est. num.8/9 2010 pag. 6-7 (pag. rivista)

Artisti si nasce o si diventa? La parola a Cristina Iotti Intervista di Emanuela Cinà Maggio 2010 http://www.equilibriarte.org/suryanna1980/blog/artista-si-nasce-o-si-diventa-la-parola-a-cristina-iotti

Costa Luminosa, fantasmagorie di luce – Libro ELECTA – pag. 107 (pag. libro)

“…e ancora la pittura…, quella morbida e felicemente muliebre di Cristina Iotti…”

Alberto Agazzani Da testo in catalogo della mostra “Una finestra sul Mondo” – Catania – Museo Diocesano, dicembre 2009

Cristina Iotti è una disegnatrice figurativa che impiega una tecnica minuziosa per la realizzazione delle sue opere, le quali si denotano per una grande pulizia formale e per una precisione estrema. Il tutto si evince dai dettagli degli abiti indossati dalle giovani donne che popolano il suo universo artistico. Donne che si rivelano nella loro insicurezza o nella loro decisione a seconda delle situazioni che sono chiamate ad affrontare nella vita, ma che non perdono mai eleganza e compostezza.

Fiordalice Sette da ARCHIVIARTI 2009, La Mostra – Fabbrica Borroni, Bollate ottobre 2009

Lasciate sole ad un appuntamento o perse in fantasie a occhi aperti, sono rese con definizione stupefacente e con un amore per il colore che ogni tanto spinge l’artista a fuggire verso l’astratto.

Alessandra Redaelli Da ARTE Mondadori N. 432 – Agosto 2009 – articolo Disegno (italiano) pag.50-51 (pag. rivista)

…Alcuni degli autori presentati in queste pagine sono usciti dalle recenti covate del premio Arte, da Cristina Iotti, le cui delicate matite su carta stanno guadagnandole collezionisti…

da ARTE Mondadori n° 430 – articolo “Pittura Low Cost, giovani da comprare” di Stefano Castelli e Alessandra Redaelli (pag. rivista)

LUMINOSA il nuovo museo galleggiante

Costa crociere conferma la sua attenzione all’arte contemporanea con la nuova Luminosa, al varo in questi giorni. Un museo viaggiante con 286 opere uniche e oltre quattromila multipli. Si va dall’imponente bronzo Donna Sdraiata di Botero ai dipinti di Casagrande&Recalcati dedicati a donne gioielli, dagli olii di Elisa Rossi, alle matite su carta di Cristina Iotti, fino alla scultura in filo di rame lavorata all’uncinetto di Resi Girardello

ARTE Mondadori N. 429 maggio 2009 pag. 73 rubrica ARTEFATTI di Alessandra Redaelli (pag. rivista)

Cara Cristina, ho conosciuto i tuoi lavori telematicamente e su carta patinata e mi è venuta una gran voglia di osservarli da vicino. Sono davvero molto belli. È incredibile come tu riesca a esprimere, in assoluta economia di mezzi, situazioni, affezioni, stati d’animo di delicata complessità. Congiurino pure quanto vogliano, i pixel dello schermo: non riusciranno a sopraffare l’impressione di una luce trasfigurante, bizantina, che sottrae i tuoi soggetti all’anonimità del presente trasportandoli in un’altra dimensione. In un mondo di sogni, in un fumetto, in un paradiso perduto e lontano? Forse, soprattutto nei primi acquerelli e nei primi disegni. Mi pare però che, col passare del tempo, la luce abbia perso in trascendenza e guadagnato in umanità. Non è più una luce proiettata dall’alto e con pienezza sulle cose. È una luce che dalle cose si irradia, una luce interiore che, per un istante solo, rende visibile la vibrazione eterna di un reclinarsi del capo o di un tendere la mano. Ovviamente ogni effetto ha il suo prezzo. Il pedaggio da pagare alla realtà perché questa si riveli è il canto strozzato: l’occultamento dei volti, la negazione dei primi piani e delle figure intere, il frantumarsi in più parti della stessa immagine. Altri costellino le loro tele di animali morti, feriti e cassonetti; a te basta questo – e chissà che in un domani felice neanche questo serva – per mostraci che nulla, neanche un gesto, è senza senso, tutto è anima.

Andrea Guastella, curatore

Sfumature a matita

Nata a Modena quarantatre anni fa, Cristina Iotti lavora a matita su carta con una tecnica eccezionale. Originalità di impostazione e grande senso di equilibrio contraddistinguono il suo lavoro. Perciò, per la prima volta nella storia del premio, vince per il secondo anno di seguito la Targa oro per la grafica, con “La Bella addormentata nel treno”.

Da ARTE Mondadori N. 423 – Nov. 2008 – Articolo vincitori premio ARTE 2008 (pag. rivista)

Ma quant’è lunga la strada del successo- Dieci giovani artisti confessano speranze, delusioni, trionfi e sconfitte dei primi passi nel mondo dell’arte Cristina Iotti Modenese, quarantatre anni, ha cominciato relativamente tardi a considerarsi un’artista. Diplomata all’Istituto Europeo di Design ha lavorato per diverso tempo nel settore delle ceramiche. Poi, a trentasette anni, la decisione improvvisa di fare della sua passione per le matite colorate una professione a tempo pieno. ”Visto che non conoscevo nessuno dell’ambiente, nessuno che potesse darmi delle dritte, sono partita dal gradino più basso”racconta” iniziando a esporre nelle strade della mia città”. Lì è stata notata e così è passata a piccole collettive locali, nel frattempo setacciava i concorsi e viaggiava nella rete, che per moltissimi giovani si sta rivelando la ribalta migliore per farsi conoscere dal maggior numero di persone. L’anno scorso, la partecipazione al Premio ARTE, dove si è meritata la Targa oro per la grafica e il premio Faber-Castell, le ha aperto una strada totalmente inaspettata. L’opera esposta alla Permanente è notata dai due architetti incaricati di selezionare gli artisti che decoreranno la nuova nave della Costa crociere. La firma del contratto è quasi immediata e ora Cristina Iotti sta lavorando a ritmo serrato (“pochi riescono a capire quanto tempo e quanta fatica ci siano dietro a un lavoro come il mio…”, dice) perché la Costa Luminosa salperà a giugno 2009 con 18 disegni suoi, insieme ai lavori di una quindicina di altri artisti, collocati nelle suite e negli spazi comuni.

Alessandra Redaelli Da ARTE Mondadori N. 420 – agosto 2008 (pag. rivista)

YOUNG BLOOD Annual dei talenti italiani premiati nel mondo IRON Editore pag 294- 295 (pag. catalogo)

Galleria di ritratti senza volto- Le ragazze di Cristina Iotti. Foto rubate a matita su carta

Con il suo lavoro nitido, senza sbavature, Cristina Iotti (Modena, 1965) ha vinto la Targa d’oro per la grafica e il premio speciale Faber-Castell all’ultimo Premio ARTE. Da quel momento, l’attenzione delle gallerie si sta concentrando su di lei. Quello che piace è la voce pacata della matita su carta, che si esprime in piccoli lavori dove protagoniste sono solo donne. Su sfondi indefiniti, a volte semplicemente vuoti e bianchi, la figura è inquadrata di spalle, come in una foto rubata. L’indagine procede per particolari, con l’attenzione che si concentra di volta in volta sulla consistenza dei capelli o sul tessuto dell’abito e lascia altri dettagli all’immaginazione. Oggi è in mostra a Milano, alla galleria Entroterra. La collettiva, dal titolo Entroterra italiano, fino al 30 giugno fa il punto sul lavoro dell’associazione che da cinque anni si dedica alla promozione dell’arte figurativa.

Alessandra Redaelli Rubrica ”Lavori in corsa” – ARTE Mondadori n. 417 Maggio 2008 (pag. rivista)

Cristina Iotti – la vita a pennello- Intervista mensile IL Sassolino Febbraio 2008 di Laura Corallo http://www.ilsassolino.net/content/view/172/49/

…E non è forse lo stesso amore per i dettagli che porta Cristina Iotti a elevare la matita colorata a unico mezzo di espressione e con quella a catalogare scorci urbani e figure femminili? Un lavorare paziente e meticoloso per un risultato modernissimo di sapore fotografico.

Alessandra Redaelli Da presentazione in catalogo mostra collettiva “Entroterra italiano “ – Galleria Entroterra, Milano aprile – giugno 2008 (catalogo)

Premiata Cristina Iotti – Gazzetta di Modena -sezione Sassuolo pag 12 – 24 dicembre 2007 (pag. quotidiano)

Primavera in punta di matita

Tratto delicato e minuziosa attenzione ai dettagli sono le caratteristiche più evidenti di “Con la primavera nell’anima”, della quarantaduenne modenese Cristina Iotti. Ma in questa matita su carta applicata su tavola, e poi rifinita a cera, c’è molto di più. Come la sorprendente forma del dittico, la scelta di relegare il soggetto alla metà sinistra del quadro e il sofisticatissimo senso del colore.

Da ARTE Mondadori N. 411 – Nov.- 2007 Articolo vincitori Premio ARTE2007 (pag. rivista)

…L’ultima stagione ovvero quella del 2007 sembra porsi nuovamente verso l’attenzione ai dettagli ove la figurazione (vista pressoché di spalle) che lascia lo spazio alla sapienza, al virtuosismo sfrenato dei dettagli, alla fugacità dei passi scanditi nel quotidiano nostro vivere…

VALERIA S.LOMBARDI Dott.ssa storica dell’arte contemporanea

La gente comune di Cristina Iotti

Assume aspetti iperreali l’”Ordinary People” di Cristina Iotti all’Associazione L’Artificio di Sassuolo. Una quindicina di opere che esplorano l’uomo in atteggiamenti di quotidianità. Un’indagine che si sofferma non sul viso, ma sui particolari che l’artista sassolese individua in immagini elaborate, con tagli singolari per poi procedere meticolosamente alla realizzazione dell’opera con colori ad olio o con matite colorate.

Michele Fuoco (critico d’arte) Tratto dalla Gazzetta di Modena del 5 aprile 2007 Presentazione mostra “Ordinary People” – L’Artificio, Sassuolo (MO) ( pag. quotidiano)

Cristina Iotti nella rassegna Saxart – Mensile “Il Sassolino” n°21 Marzo 2007 (pag. rivista)

Women Artists get all dolled up for the Barbie Picture Show

Cristina Iotti takes a more dispassionate view of the phenomenon in her drawing in ink and pastel on paper “Real woman is not like Barbie”. In a meticulous photorealist technique, Iotti juxtaposes close-ups of a nude Barbie’s smiling face, nippleless breasts, and other body parts with those of a classically plump nude from art history, arranged in the squares of a grid. While Barbie meets today’s standards for slenderness, her plastic body, complete with strange seams between her moving parts, contrasts coldly with the warm curves of the classical nude, suggesting that this mechanical bride of modern consumerism may not be all that desirable after all.

Ed McCormack Gallery&Studio Magazine June/July/August 2006 Presentazione mostra collettiva “The Barbie Picture Show”-CVB Space, New York, 2006

E’ un linguaggio di ordine e perfezione di taglio fotografico,quello che Cristina Iotti manifesta nelle sue opere..Il suo “iperrealismo” riguarda non solo oggetti che si trovano in casa, ma anche ambienti esterni (parco,città con grattacieli), con l’attenta scelta cromatica e formale, la meticolosa precisione di chi delle cose possiede una sicura coscienza…

Michele Fuoco (critico d’arte) Tratto dalla Gazzetta di Modena del 23 marzo 2004 Presentazione mostra “Frammenti di realtà” – Club Europa 92-Modena

Si fonda su un realismo lenticolare la pittura di Cristina Iotti in mostra alla Galleria d’arte moderna di Sassuolo. Le composizioni della Iotti fatte di limoni, fiori e frutti (piatto con noci e mele verdi, fruttiera con uva, tre kaki) si affermano con una vivacità di colori e una perfezione di elementi che le rende quasi palpabili. Un lavoro puntuale che mette a frutto l’esperienza dell’artista maturata in studi grafici, progettando bozzetti per ceramiche e maglierie.

Michele Fuoco (critico d’arte) tratto da Gazzetta di Modena del 15 novembre 2002 presentazione mostra “Atmosfere ritrovate” – Galleria d’arte Moderna – Sassuolo (MO)

“Freschezza che dà luce”

Eppure nelle composizioni della pittrice Cristina Iotti non si respira aria di still leven seicentesco: nulla di effetti illusionistici e magniloquenti, nulla di opzioni stilistiche di correnti pittoriche, europee e italiane, nulla di profondamente espressivo della realtà naturalistica. Nelle opere di Cristina Iotti ciò che risalta è la freschezza, e questa freschezza dà luce ai suoi frutti e profumo ai suoi fiori. Guardo le composizioni di questa artista e le vedo piene di vitalità, senza contenuti moraleggianti di vanitas pietistica ed effimera, cara ai realisti lombardi e alle scuole europee seicentesche. Nelle composizioni accurate dell’artista, che ricordano l’effetto di trompe-l’oeil delle nature morte di Baschenis, ciò che risalta immediatamente alla nostra attenzione è la mancanza totale di rarefazione concettuale e di sontuosità. In queste composizioni s’avverte una capacità d’orchestrazione degli effetti di luce e di materia, in bilico tra classicismo e realismo, che trasmette a chi le osserva una equilibrata gamma cromatica dell’insieme e una giusta dose di colore nella compostezza armonica di ogni cosa. E ciò anche quando l’artista affronta temi nuovi. E’ proprio nell’equilibrato cromatismo e nella forza contenuta del colore che Cristina Iotti si distingue, restando fuori dalle mode di ogni tempo. Le composizioni della pittrice si possono ammirare, adesso, alla galleria d’arte “La Telaccia”. Ed è significativo partecipare alla loro visione, per conoscere quanto un’artista, meditativa ed equilibrata quale Cristina Iotti è, possa trasmettere voglia di freschezza ed eloquenza di armonia.

Enzo Schiavi (critico d’arte) dalla presentazione della mostra alla Galleria La Telaccia – Torino – 2002